Leonardo ama l’isola.
La ama di un amore autentico, viscerale, senza mezze misure.
Per lui il mare che circonda e abbraccia l’Elba non è limite ma risorsa, opportunità infinita di cambiare scenario, punto di vista, prospettiva.
Ama tutto della sua isola: il paesaggio (che percorre in lungo e in largo grazie alla sua professione) ma anche le sue genti, le storie che la attraversano, le tradizioni che si sono tramandate di generazione in generazione e che vivono nella memoria e negli occhi degli anziani, depositari di conoscenza e virtù del luogo.
Questo forte radicamento è l’elemento che da sempre lo ha avvicinato all’amico fraterno Gabriele, che da alcuni anni ha intrapreso un coraggioso (e dolcissimo) viaggio nelle tradizioni culinarie dell’isola, alla ricerca delle ricette antiche, dei gesti sapienti, delle usanze che, tramandandosi, hanno mantenuto intatto il fascino antico dei luoghi.
Nascono così, dalla voglia di viaggiare nella memoria dei paesi e delle sue genti, il buonissimo panficato, l’imbollita, i cantucci, le schiacce e le sue moltealtre squisitezze.
Un omaggio, non troppo velato, a chi con amore e lungimiranza ha mantenuto vive passioni e usanze, una ricerca certosina tra i comò tarlati delle nonne e a chi ha vissuto l’esperienza e la fatica delle miniere, del mare e dei campi tra gli anni 20 e 50.
Un’esperienza di gusto, quella dell’Elba Magna, che ti invitiamo a fare per entrare in contatto e conoscere da vicino le tradizioni di un’isola che non finisci mai di scoprire.
Dove? A Lido di Capoliveri. Clicca qua!
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